mercoledì 13 gennaio 2010

Kimono

Parliamo oggi dei Kimono.
La parola Kimono, iniziata ad essere utilizzata nel 19° secolo, è stata adottata per differenziare gli abiti orientali da quelli occidentali, chiamati yofuku. Oltre alla particolarità del kimono, la differenza tra i due modi di vestire è principalmente nel modo in cui fanno "apparire" il corpo di una persona e nel modo in cui devono essere portati.
Mentre gli abiti Occidentali infatti tendono ad esaltare le curve del corpo, il kimono fa il contrario, cioè le nasconde, e chi lo indossa deve muoversi con una certa grazia.
Ormai non è più molto utilizzato, viene messo solamente in occasioni speciali.
Il kimono era utilizzato fin dai primi e più antichi periodi, e ha subito notevoli mutamenti nel corso del tempo.
Periodi Jomon e Yayoi: Nel primo periodo, l'abito era costituito da pelli di animali; nel periodo successivo invece le donne iniziarono a indossare il kantoi, un abito costituito da una gonna e un vestito legato alla vita da una cintura di cotone. Gli uomini invece indossavano lo yokohaba no nuno, costituito da due pezzi, uno annodato sul petto a coprire le spalle e uno sulla pancia a coprire il corpo fino alle ginocchia.
Periodo Yamato: è qui principalmente che il kimono iniziò a cambiare radicalmente. Gli esponenti delle famiglie più potenti infatti, per distinguersi anche nell'abbigliamento, iniziarono ad indossare diversi abiti.
Per gli uomini il kinubakama, costituito da una giacca e dei pantaloni, per le donne invece il kinu (giacca) ed una gonna (chiamata mo).
Periodi Asuka e Nara: Queste epoche furono importanti invece per la colorazione del Kimono. Grazie alle influenze della Cina infatti, si adottarono nuove tecniche di colorazione dei tessuti, che divennero di colori sempre più sgargianti.
A corte gli uomini indossavano hakama (sarebbero quei pantaloni lunghi a pieghe, che sembrano quasi delle gonne dato che sono molto larghi alla base. Quelli che di solito indossano i samurai negli anime per capirci ) verdi, e fermata sopra da una cintura una giacca arancione o verde, insieme ad un copricapo, sempre arancione.
Le donne si vestivano quasi uguale, l'unica differenza era negli hakama che erano sostituiti da una gonna, e dai capelli che erano raccolti dietro la schiena.
Periodo Heian: In questo periodo la cultura Giapponese si evolve notevolmente in tutte le arti, e di conseguenza anche nella varietà di abiti di corte. Il più famoso è sicuramente il nyobo shozoku, oggi chiamato Junihito-e (dodici abiti diversi). Questo tipo di abito era quello usato dalle dame di corte, che in effetti indossavano più abiti uno sopra l'altro (arrivavano anche a 20!) a seconda del loro prestigio e rango (più abiti indossavi, più eri importante insomma).
Ogni strato aveva un colore, importantissimi (esistevano circa 200 regole che stabilivano la combinazione dei colori del kimono) in quanto rispecchiavano le stagioni e le loro caratteristiche (i Giapponesi erano molto legati alla natura).
Lo strato più interno era il kosode, il più esterno il karaginu (che somigliava all'abito indossato dagli uomini di corte, detto Kariginu, eccetto per i colori).
Periodo Meiji: Iniziò in Giappone il "culto dell'Occidente" (per chi non lo sapesse i Giapponesi sono fissati con noi almeno quanto noi con loro ) e qui si perse la tradizione del kimono.
Il governo stesso invitò tutta la popolazione ad indossare abiti Occidentali, e quindi il kimono fu relegato come abito da indossare nelle cerimonie formali.
(Ho omesso alcuni periodi non particolarmente interessanti per la storia del Kimono, quindi c'è qualche salto temporale  )
Ma passiamo ora ai vari tipi di kimono: ecco uno schema delle sue parti principali.
Uchikake: Kimono utilizzato fino all'era Edo dalle mogli dei guerrieri o dalle nobili come abito formale, diventato in seguito un abito di nozze.
Di seta monrinzu o monshusu, ha un orlo imbottito e lunghe maniche, e non viene fermato alla vita da nessuna cintura sopra esso.
Se colorato, questo tipo di kimono ha simboli che indicano buon auspicio.
Quando invece è utilizzato come abito nuziale, è bianco e simboleggia la volontà della donna di imparare i costumi e le usanze della famiglia del marito (utilizzato solitamente il primo dei tre giorni in cui si articolava la cerimonia, il secondo la sposa indossava invece un kimono rosso contro la sfortuna, e il terzo un abito nero).



Furisode: (furi: muovere, sode: maniche. Si dice che una ragazza possa catturare il cuore di un uomo se sa muovere con grazia le lunghe maniche di questo kimono) è il Kimono più formale per una ragazza nubile e viene indossato nelle occasioni più eleganti (anche se non tutte lo indossano con regolarità in queste occasioni. Le uniche forse sono le allieve geisha).
Ha motivi particolari rappresentati lungo tutta la superficie, colori vivaci e stoffa di seta rinzu.
La cintura che lo regge sui fianchi viene annodata con fiocchi molto elaborati; è più lungo di un normale kimono.


Tomesode: indossato dalle donne sposate, l'unica particolarità sono le maniche accorciate.
Kurotomesode: Kimono più formale per una donna sposata. Tutto nero, con disegni colorati in basso a sinistra che formano come un dipinto che si avvicina all'orlo più la donna è anziana.
Possiede 5 kamon, tre davanti e due dietro: lo si indossa principalmente nelle cerimonie nuziale di familiari di primo grado o per visitare i santuari, mai per funerali o cerimonie del tè.
Questo kimono è più o meno formale a seconda dei kamon (emblemi di famiglia) presenti.

Homongi: elegante ma non troppo formale, indossato per visite occasionali e feste particolari.
La sua creazione è piuttosto complicata, poichè le decorazioni coprono quasi tutto il Kimono, passando anche al di sopra delle cuciture, che quindi devono essere misurate perfettamente per far poi combaciare il disegno (il kimono praticamente è costituito da pezzi rettangolari).
Anche qui il grado di formalità dell'abito dipende dai Kamon presenti (da tre ad uno).

Tsukesage:sostituto dell'homongi (molto meno formale e più economico), nato durante la Seconda Guerra mondiale, quando a causa della povertà i kimono particolari divennero un bene per pochi.
Qui il motivo del kimono è dipinto in un unico verso, e non più sulle cuciture ma da un artista su un unico rotolo: è utilizzato dalle donne, sia sposate che nubili.

Iromuji:Kimono colorato a tinta unica, senza disegni e con un solo kamon sulla schiena; può essere utilizzato in ogni circostanza.
Komon: kimono con un motivo distribuito lungo tutta la superficie: ne esistono vari tipi, informali (soprattutto) e formali (come l'edo komon, che ha disegni più piccoli).
Mofuku: completamente nero e privo di disegni, con solo 5 kamon, viene indossato ai funerali.
Susohiki: è il kimono più elegante che può indossare una geisha o una maiko per le occasioni importanti.
Di solito i kimono sono piegati in vita per impedire alla stoffa in basso di toccare terra, ma in questo non è fatto apposta per lasciare lo strascico.

Gli uomini hanno solamente 3 tipi di kimono: formale, semi - formale ed informale.

Nessun commento:

Posta un commento