giovedì 6 ottobre 2011

Scrivimi!

Dopo secoli che non aprivo la posta, finalmente ho dato un'occhiata alle mail e ho risposto a tutti xD

Leggendo i vari consigli che mi sono stati inviati, ho notato che in effetti la mia conoscenza, per quanto vasta, è molto limitata rispetto al grandissimo numero di Anime e Manga di tutti i tipi che circolano in tutto il mondo: inoltre, purtroppo essendo una persona sola gli aggiornamenti del blog sono molto discontinui, e spesso capita che per mesi non venga pubblicato niente.

Quest'anno in particolare, in cui sarò libera solamente nei weekend (e a volte nemmeno in quelli!) temo che il blog possa restare per lunghi periodi senza nessuna notizia, e mi dispiace molto visto che ormai ha iniziato a farsi un nome ed è seguito da molte persone, nonchè consultato da parecchi per scegliere nuovi anime/manga da vedere.

Ultima cosa, ma non meno importante, mi sono resa conto che per ora ho parlato di lavori abbastanza conosciuti, cosa che va benissimo, ma volendo trasmettere quante più informazioni possibili sul Giappone e i suoi capolavori vorrei anche arrivare a discutere di cose meno note, anche per farle conoscere.

Per questo motivo, ho pensato di fare una cosa che potrebbe essere interessante anche per voi utenti, specie i più accaniti fan del blog: molte persone mi hanno chiesto di parlare di determinati anime/manga anche piuttosto insistentemente in quanto appassionati in particolare di quelli.
Ebbene,
invito tutti quelli che vogliano parlare di una cosa inerente le categorie del blog a creare un articolo e mandarlo alla casella di posta dell'Anime e Manga Dreams: io controllerò tutte le recensioni e gli articoli e le migliori verranno messe sul blog!
Ovviamente, specificherò il nome della persona che ha scritto l'articolo, e metterò nella colonna di destra (quella con tutte le informazioni per capirci) il nome di tutti coloro i cui articoli sono stati postati sul blog, e se vorranno anche un piccolo banner con link ai loro blog: queste persone verranno segnate come collaboratori, e nel caso in cui vorranno mandare altri articoli avranno la priorità rispetto agli altri (sottolineo però che nonostante siano collaboratori le decisioni inerenti al blog le prenderò solo ed esclusivamente io come al solito: si collabora solo nel creare i post).
In questo modo ci saranno aggiornamenti più frequenti, io e gli utenti conosceremo nuovi lavori e chi scrive oltre alla soddisfazione di vedere il proprio articolo pubblicato avrà anche una buona pubblicità.

Vi chiedo solo una cosa: quando mandate recensioni di Manga e Anime, vi prego di seguire lo schema che uso io di solito (Titolo Originale - Volumi - Puntate ecc ecc: guardate l'ultimo post pubblicato su un manga per vedere bene lo schema): per il resto, avete carta bianca!

Nel caso in cui un articolo non andasse bene, lo rimanderò indietro e spiegherò il perchè: ognuno può rimandare il suo articolo corretto quante volte vuole (a patto però appunto che sia corretto! Non mi rimandate sempre le stesse cose se le ho già rifiutate!): mi prenderò la responsabilità di controllare frequentemente la casella di posta e di rispondere a
TUTTI
coloro che mi manderanno mail.

Beh, detto questo...buon lavoro a me e a voi!

mercoledì 21 settembre 2011

Chobits


Titolo Originale: Chobittsu

Autore: CLAMP

Edizione Giapponese: 8 volumi (completa)

Edizione Italiana: 8 volumi (completa)

Genere: Seinen, Fantascienza

Puntate Anime: 26 episodi (complete)

Trama: Hideki Motosuwa è uno studente ripetente che sta tentando di entrare con scarso successo all'università. Un giorno trova casualmente un persocom (robot con sembianze umane utilizzato come "computer portatile" nel fumetto) che sembra gettata tra i rifiuti: visto il suo desiderio di possederne una, decide di portarla a casa e di accenderla. La persocom non sembra saper parlare nè avere un sistema operativo installato. L'unico suono che riesce ad emettere è "Chii", così Hideki decide di chiamarla in questo modo. Hideki continua la sua vita lavorando, studiando e cercando di insegnare sempre nuove cose alla sua persocom, che però sembra avere un passato misterioso alle spalle: vi sono infatti numerose persone che la cercano e una seconda Chii, identica a lei, che sembra comparire nei momenti in cui la persocom è in pericolo. In seguito iniziano ad emergere indizi che Chii sia un "Chobits", un particolare tipo di PC artigianale estremamente elaborato; peculiarità del Chobits, si mormora nelle reti informatiche, sarebbe la capacità di provare emozioni umane. Da questo momento la trama si fa maggiormante introspettiva, cercando di entrare nei meandri dei sentimenti umani e di affrontare il tema dell'amore tra l'uomo e gli androidi. Piano piano, grazie a questi indizi, Hideki scopre di più sul passato di Chii e sul fatto che lei era stata creata dal marito dell'amministratrice del condominio in cui abita. La seconda Chii che ogni tanto compare è Freya, "sorella" maggiore di Chii che aveva passato il suo cuore nel corpo della sorella subito prima di disattivarsi e "morire", in modo che il suo ricordo non venisse cancellato e potesse per sempre "vivere" in Chii. Alla fine della serie Hideki si convince dell'amore che prova per Chii e si dichiara, facendo trovare a Chii "l'uomo solo per lei".

Personaggi principali: 



Hideki Motosuwa:
Uno studente ripetente che trova per caso Chii. È definito dalle ragazze "un bravo ragazzo", ed è probabilmente per questo che è ancora vergine. È un ragazzo dolce e simpatico, ma decisamente imbranato, ha il brutto vizio di pensare ad alta voce ed ha una vera passione per i giornaletti porno (Okazu). Si innamora di Chii, e solo grazie a questo riesce a salvarla.

Hiroshi Shinbo:

Shinbo è amico e compagno di scuola di Hideki. È molto esperto di persocom a differenza del suo amico e ne possiede uno portatile di nome Sumomo. Ha in segreto una relazione sentimentale con la sua professoressa, Takako Shimizu.
 
Chitose Hibiya: È la padrona di casa di Hideki e l'amministratrice del condominio. È vedova ed è molto premurosa nei confronti di Chii, le presta numerosi vestiti e si assicura sempre che stia bene. Solo in seguito si scopre che il suo defunto marito è il creatore di Chii, che aveva costruito per dare a Chitose la figlia che lei non poteva avere. Chitose continua a sorvegliare in modo discreto Chii e disegna per lei la serie di albi dal titolo "La città vuota" per aiutarla a ricordare la sua missione.
 
Chii: Chii (o Elda, il suo primo nome attribuitogli da Chitose) è il persocom della serie Chobits ritrovato per caso da Hideki. Secondo una leggenda metropolitana che circola in Internet, questi persocom sarebbero capaci di provare veri sentimenti. La parola "Chobits" in verità, veniva usata dal marito di Chitose Hibita come password e per definire Freya e Chii (Chobits ha come significato infatti "piccole e carine"). Quando Hideki, all'inizio della storia, raccoglie Chii, scopre che è stata formattata e decide di prendersi cura di lei. Chii, identifica in Hideki, grazie al suo programma, "l'uomo solo per me", finendo per "innamorarsi" di lui.
 
Freya:
La sorella gemella di Chii. Era stata creata prima di lei per dare all'amministratrice una figlia. Ma si era innamorata del padre e per la sofferenza che provava si è autodistrutta. Alla fine della serie esce dal corpo di Chii grazie alle parole di Hideki, riuscendo così ad essere libera per sempre dal suo dolore.
Sumomo:
È il persocom portatile di Hiroshi Shinbo. Ha l'aspetto di una piccola jinn alta una ventina di centimetri, che quando va in stand-by si mette a ballare a mo' di salvaschermo. Sempre allegra e iperattiva, la mattina si comporta come una sveglia, costringendo tutti gli abitanti della casa a fare la ginnastica mattutina al ritmo del suo fischietto. Viene utilizzata spesso per aiutare Hideki Motosuwa e Chii e rimane definitivamente a casa loro dopo la "fuga d'amore" di Shinbo con Takako.
Dita e Jima:Sono due persocom governativi incaricati dallo stato di disattivare la povera Chii. Ma mentre Dita è molto sicura della missione, Jima ha molti dubbi e spesso fa in modo di non intervenire. Sembra provino qualcosa l'uno per l'altra.
 




Giudizio Personale: Per ora ho letto solamente il manga di Chobits, in quanto mi era stato consigliato da numerose persone rimaste entusiaste dalla storia: beh, devo dire che in effetti non è niente male. Personalmente trovo la storia in generale un po'...strana. Il tema principale è questo amore tra robot e umani che, lo ammetto, mi lascia un po' turbata. Parlando del manga in generale comunque, è ben fatto, sia per i disegni che per lo svolgimento della trama: come ho mostrato in precedenza amo quelle storie che riescono a mischiare ironia e parti divertenti a introspezione e tematiche serie e toccanti. Dal poco che so, l'anime è piuttosto simile al manga (ma non mi assumo nessuna responsabilità se così non fosse: mi baso sul giudizio di amici :P) quindi, per chi non volesse comprare i volumi, consiglio almeno la visione del cartone: è di sicuro un buon diversivo nei giorni di noia ;)

sabato 16 luglio 2011

Paris Japan Expo

Ed eccomi qui!! In clamoroso ritardo, lo so T.T Chiedo scusa ma ultimamente sono stata presa troppo dalla fine di HP che ho perso di vista tutto il resto, è stato un vero trauma!! In ogni caso, come promesso, ecco le mie impressioni sulla fiera Parigina! ;D

Japan Expo




Dunque dunque: ho molte belle cose da dire. Innanzitutto che, ahimè, si vedeva enormemente di essere all'estero: per arrivare alla fiera occorreva prendere il treno, e arrivata alla stazione sono rimasta a bocca aperta. Dappertutto c'erano scritte e annunci che spiegavano come raggiungere il posto, tanto che non abbiamo avuto assolutamente nessun problema: spiegavano chiaramente che treno prendere, a quale fermata scendere e cosa fare per arrivare alla fiera. Mai vista una cosa del genere, senza contare che i treni erano stati aumentati del doppio proprio per l'occasione, cosa che ci ha risparmiato i soliti viaggi delle fiere stretti in un treno come sardine e gli assalti al ritorno! Arrivata alla fiera eravamo tantissimi...e quanti minuti di fila ho fatto? Massimo massimo 10. Super organizzati, siamo entrati tutti a tempo record, una ventina di biglietterie che una volta fatto il biglietto ti consegnavano mappa, coupon della fiera e volantini di tutti gli eventi che avresti trovato all'interno: al Romics eravamo la metà delle persone che c'erano lì (se non 1/3) e ho fatto più di un'ora di fila, tra l'altro a spingere e urlare per passare, per non parlare del Comicon, ancora meno gente e un'ora fuori sotto la pioggia! Dentro la fiera era fatta benissimo, c'erano in ogni angolo mappe e volantini in modo da permettere alle persone di andare dove gli interessava...l'altro mondo rispetto a qui!
Passando a cose più pratiche, c'era una parte dedicata ai manga e agli anime, e una parte ai giochi: nella parte degli anime e dei manga c'erano bancarelle con TUTTO, ma proprio TUTTO ciò che riguardava il Giappone, e tutto a un prezzo assurdamente basso rispetto a qui, specialmente i Cosplay! Ho trovato bancarelle che facevano a 15 euro cosplay che qui trovi a minimo 80. La parte dei giochi invece era uno spasso, c'erano percorsi che potevi fare, giochi da provare (specialmente quelli di ballo, dove ballavano tutti insieme!! Era uno spettacolo vedere 100 e più persone tutte a ballare xD) e vi dico solo che con tutta la roba che regalavano (ventagli giapponesi, blocchetti, cappelli ecc ecc) sono tornata a casa con due buste (anche quelle rigorosamente giapponesi e regalate, con le personificazioni di due quartieri di Tokyo) cariche di regali che ho ricevuto! Davvero, non potevi girarti che ti trovavi qualcosa in mano xD C'erano anche molti stand con i film, e specialmente per quanto riguarda Harry Potter avevano fatto le cose in grande, costruendo un set dove potersi fare (gratis ovviamente!) una foto comodamente seduti su un tavolo della sala grande e con in mano una bacchetta dei personaggi. Una cosa che mi ha divertita enormemente è stato uno stand in cui delle giapponesi interpretavano lì per lì i manga...era esilarante!!
Insomma, si vede che è una fiera seria: sono organizzatissimi.
Unica nota di demerito: mancavano gli Italiani! Quando io vado ad una fiera qui, per un motivo o per un altro, conosco sempre un sacco di gente, per non parlare delle caramelldansen improvvisate e dei trenini conga che ogni tanto partono...insomma, ci si diverte di sicuro alle nostre fiere! Lì niente, nessuno si guardava nemmeno in faccia O.o C'erano inoltre pochissimi fotografi...ognuno pensava a sè insomma! A lungo andare questo l'ha resa una fiera piuttosto noiosa: una volta visti tutti gli stand, fatti tutti i giochi...se non fossi stata con la mia amica penso proprio che mi sarei annoiata a morte!
Il mio pensiero insomma è stato: bellissima, decisamente da visitare se se ne ha l'opportunità, ma se le fiere italiane diventassero organizzate come queste straniere...sarebbero le più belle al mondo! Propongo un bel viaggetto all'estero agli antipatici organizzatori delle nostre fiere che si credono chissà chi e si offendono se gli urlano contro all'entrata dopo aver fatto aspettare per ore centinaia di persone fuori al sole cocente o alla pioggia scrosciante ;) Gli servirebbe eccome!

martedì 3 maggio 2011

Napoli Comicon

Tempo fa parlai del Romics e del Lucca Comics...beh, ora è tempo di parlare del Comicon!
E, dato che quest'anno mi girerò un bel po' di fiere oltre alle solite(si progettano il Cavacon e il Rimini Comics, mentre con grande piacere annuncio che a fine Giugno parteciperò al Japan Expo a Parigi :D) ho deciso di aprire una sezione appositamente per questa occasione.
Pensavo inoltre, visto che il blog ha un bel po' di visite, di spostarmi su un sito: questa opzione però è ancora in atto, chissà :P Purtroppo sto avendo qualche problema in questo periodo, quindi sono poco presente sul web, perciò in ogni caso se ne riparla quest'estate. Ma passiamo all'aggiornamento di oggi!



Napoli Comicon


Beh, come dice il titolo ovviamente è una fiera che si svolge a Napoli, precisamente alla Mostra di Oltremare. Una cosa che mi sento di dire è che, purtroppo, sto scoprendo che le fiere del Sud (precisamente della Campania) non sono, a mio parere, sufficientemente pubblicizzate. Il Comicon ormai sta velocemente crescendo, ma per esempio l'anno scorso sono venuta a sapere dell'esistenza del Cavacon solo perchè ci andò Willwoosh, e quest'anno un mio amico che abita a Caserta mi ha fatto sapere dell'esistenza di una fiera anche lì: ammetto che in parte sicuramente sarà stata una mia mancanza, ma io ho cercato parecchio liste di fiere per conoscerne il più possibile, senza contare che sono iscritta a gruppi di fumetterie e organizzazioni varie su Facebook, e mi dispiace dire che raramente ho visto scritto "Napoli Comicon" e praticamente mai Cavacon, per non parlare di questa fiera di Caserta di cui non sapevo proprio l'esistenza. Questi famosi gruppi su facebook poi creano eventi per ogni minima cosa, e non mi è arrivato nessun invito per un Napoli Comicon e compagnia bella, nonostante io abbia visto poi lì ben DUE stand di due gruppi su facebook (una fumetteria e un negozio online). Non voglio polemizzare, ma ci tenevo a parlarne: se sono semplicemente io che sono sbadata (ma non credo visto che ho sentito molti lamentarsi della stessa identica cosa) chiedo scusa, ma questo è ciò che penso.

Passando alla fiera in sè, devo dire che è molto carina: purtroppo ho beccato l'unico giorno in cui ha piovuto, quindi mi sono persa molte cose, ma sono rimasta piuttosto soddisfatta. L'organizzazione come al solito non era delle migliori: due sportelli di biglietti aperti per centinaia di persone, con il risultato che ho fatto una fila di due ore sotto l'acqua. Devo dire con grande rammarico inoltre che come al solito gli italiani si sono fatti riconoscere: io e un gruppo di ragazzi davanti a me abbiamo dovuto sgomitare contro frotte di gente ammassata e furboni che tentavano di passare avanti, con il risultato che la fila era un qualcosa di impraticabile via via che si arrivava alla meta.
A parte questo, sono rimasta sinceramente colpita dal fatto che ci fossero più stand di accessori che di fumetti, cosa che invece mi è mancata sinceramente in tutte le fiere fino ad ora: l'unica pecca erano i prezzi, decisamente esagerati.
Per fare un esempio, questo famoso negozio online di cui parlavo sopra, che tuttavia rifornisce di cosplay e accessori alcune fumetterie di Roma, vendeva dei bellissimi cosplay facendoli pagare 80, 90 e principalmente 100 euro. Bene, vi dico solo che un loro cosplay che lì costava 100 euro io l'ho comprato ad ottobre in fumetteria a 70 euro, e ho visto ben pochi cosplay nella lista che mi diedero allora a 100 euro, quasi tutti costavano 70. Per non parlare di un fumetto che da 3.90 euro era inspiegabilmente saltato a 10...bah.
Per fortuna c'era anche qualche persona normale, e quindi sono riuscita a fare bei acquisti.

Per quanto riguarda i cosplay, mi sono davvero divertita: c'era di tutto! Ho persino incontrato un Babbo Natale xD
Una nota particolare vorrei darla ai due che facevano Edoardo e Giacobbe: quando li ho visti sono impazzita, specialmente per il bellissimo ululato che ha lanciato Giacobbe xD

In generale quindi direi che è andata bene: sicuramente è una fiera in crescita, ma promette buone cose...prezzi permettendo, certo!

Fiere Italiane

Come non fare un post sulle nostre fiere made in Italy
Eh già, per chi non lo sapesse (immagino molti pochi xD) qui in Italia sono organizzate continuamente fiere del Fumetto e dell'animazione, dalle più piccole (come per esempio il Parcosplay, che si svolge ogni mese in un parco di Ostia e prevede l'incontro di vari cosplay) alle più famose (Romics e Lucca comics).
Ed è proprio di queste ultime che oggi parlerò.
Il Romics è la fiera del fumetto e dell'animazione che si svolge ogni ottobre (solitamente la prima settimana del mese) per quattro giorni (Giovedì - Venerdì - Sabato - Domenica) a Roma, attualmente alla nuova Fiera di Roma.
Dico attualmente, perchè che io sappia non è stato sempre così: purtroppo però non posso fornire informazioni più dettagliate in quanto anche io sono piuttosto "nuova" nel settore, avendo iniziato a frequentare queste fiere da appena due anni.
Come dice il titolo, il Romics è una fiera tutta dedicata ai fumetti, al cinema e all'animazione in generale.
Andarci è davvero un esperienza unica, che consiglio a tutti di provare, amanti del fumetto o no: se amate gli argomenti proposti alla fiera, con ben due padiglioni a disposizione, uno per le esposizioni un altro per spettacoli, incontri con disegnatori ecc, soddisferete a pieno la vostra curiosità.
Se invece non amate particolarmente i fumetti, è comunque una cosa da provare: è fantastico infatti vedere i Cosplay che continuamente sfilano per la fiera, e posso confermarvelo per esperienza personale visto che vi ho trascinato un bel po di amici che nemmeno sapevano la differenza tra fumetto e manga ma che sono rimasti letteralmente rapiti dall'atmosfera e continuano a pregarmi di riportarceli l'anno prossimo
Ma parliamo un po di più dei veri protagonisti della fiera: i Cosplay.
Cosplay è la pratica che consiste nell'indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire. Poiché il fenomeno ha avuto origine in Giappone, il personaggio rappresentato da un cosplayer viene spesso scelto tra quelli individuabili nei manga e negli anime giapponesi, ma non è raro che il campo di scelta si estenda ai tokusatsu (serie tv nipponiche di argomento fantascientifico, fantasy o horror, ma non solo), ai videogiochi alle band musicali, particolarmente di artisti J-Pop e J-Rock (musica pop e rock giapponese), ai giochi di ruolo, ai film e telefilm e ai libri di qualunque genere e persino alla pubblicità (è vero, al Romics di quest'anno c'erano un deodorante per auto, un cartone del latte e un pacchetto di marlboro!).
Il termine è una contrazione delle parole inglesi costume ("costume") e play ("interpretare/recitare"), che descrivono accuratamente l'hobby di divertirsi vestendosi come il proprio personaggio preferito. Oltre a travestirsi in occasione di manifestazioni pubbliche come i convegni sugli anime, non è inusuale per gli adolescenti giapponesi radunarsi assieme ad amici con la stessa passione solo per fare del cosplay.
Una parte significativa della sottocultura cosplay sono le brevi scenette in cui i cosplayer recitano la parte del personaggio di cui indossano il costume, re-interpretando fedelmente determinati passaggi del film, fumetto o serie TV da cui il personaggio è stato tratto, o al contrario fornendone un'interpretazione personale in chiave parodica quando non demenziale.
Va notato che questo elemento ha un'importanza del tutto marginale nelle fiere giapponesi, dove solitamente i vari cosplayers si limitano ad un inchino ed ad una breve sfilata dove posano per le fotografie, mentre al contrario ha ottenuto un buon successo in diversi altri paesi in cui si pratica il cosplay. Non è raro vedere alle varie gare di cosplay lunghe interpretazioni spesso complete di colonna sonora, accessori vari e in alcuni casi dei micro-set che si rifanno alle ambientazioni della storia. Ormai è quasi una consuetudine premiare non soltanto gli autori dei costumi più accurati, ma anche le interpretazioni migliori e più fedeli allo spirito della fonte originale, oppure elargire "premi simpatia" ai cosplayers la cui interpretazione è risultata la più divertente e originale.
E questo, è proprio l'esempio del Romics e del Lucca Comics.
In queste fiere infatti, sono presenti anche delle gare di Cosplay con numerosi premi.
Al Romics poi la gara è particolarmente importante, in quanto lì verranno scelti i due partecipanti al Wolrd Cosplay Summitt dell'anno successivo (in pratica, vengono scelti nel 2008 quelli per il WCS del 2009 e così via), una competizione INTERNAZIONALE () di Cosplay, a cui partecipano numerose nazioni con due rappresentanti ciascuna per avere l'ambito premio.
Il WCS si svolge in estate, a Luglio, in Giappone (i vincitori quindi hanno un viaggetto gratis, ecco perchè ci si impegna xD).
Vorrei però esprimere un giudizio personale su queste due gare: sono delle idee davvero eccezionali, ma sono organizzate vergognosamente.
Al Romics di quest'anno si è interrotta la musica all'improvviso ad un esibizione e volevano rimandare a casa i concorrenti senza seconde possibilità, il padiglione era troppo piccolo per tutti, gli addetti alla sicurezza passavano IN MEZZO ALLE FILE impedendo foto e video  Cioè, io ho tutte foto e video della gara con un addetto in mezzo! Passare di lato no??
Insomma, un disastro, senza contare le chiacchiere infinite all'inizio che portavano i poveri spettatori che non avevano conquistato un posto ad andarsene (io stessa ho resistito fino a 4-5 esibizioni, non di più).
Per quanto riguarda il Lucca Comics non mi esprimo più di tanto, ho sentito tutti lamentarsi gli anni precedenti perchè ognuno poteva iscriversi e quindi la gara era infinita, ma quest'anno si è passati al numero chiuso e sinceramente non ho ancora trovato pareri al riguardo.
Speriamo che nei prossimi anni entrambe le idee vengano sviluppate meglio...
Ma ora, passiamo al Lucca Comics.
Fondamentalmente è uguale al Romics per argomenti, ma infinitamente più grande.
Nonostante il Romics si svolga nella capitale, il Lucca Comics è infinitamente più grande e conosciuto, tanto da attirare numerosi visitatori anche dall'estero.
Si svolge nel Centro Antico di Lucca, dentro le mura, solitamente tra fine Ottobre - inizio Novembre per 4 giorni (Giovedì - Venerdì - Sabato - Domenica).
Se il Romics è fantastico, il Lucca Comics lo è di più.
Migliaia di Cosplay, flash a palate, interviste, padiglioni, e ancora Cosplay!
Io ho partecipato solo all'ultimo, ed è stato magnifico, altra esperienza da provare!
Senza contare che si può anche approfittare per fare un giretto per Lucca (che è invasa da personaggi di manga e anime xD).
Beh, questo è quel che so delle nostre amate feste Italiane.
Vi lascio con un consiglio: partecipate!

lunedì 28 marzo 2011

Vocaloid

   

 Vocaloid è un sintetizzatore software sviluppato dalla Yamaha Corporation che permette di sintetizzare la voce, semplicemente immettendo il testo e la melodia di una canzone. Yamaha annunciò il suo sviluppo nel 2003, e nel gennaio 2004 fu immessa nel mercato la prima versione del programma. 
Nel gennaio 2007, la Yamaha ha annunciato una nuova versione del software, Vocaloid2, che permette miglioramenti nell'interfaccia utente e nella qualità del suono. Diverse case hanno annunciato in seguito lo sviluppo di diversi prodotti utilizzabili con Vocaloid2. la PowerFX è stata la prima a immettere sul mercato uno di questi prodotti chiamato Sweet Ann. Crypton in seguito ha lanciato altri due applicativi per Vocaloid2, chiamati Hatsune Miku, e Kagamine Rin/Len il 27 dicembre 2007. Un terzo pacchetto applicativo è stato messo in commercio nel gennaio 2009 con il nome di "Megurine Luka"in grado di riprodurre voci di lingua inglese e giapponese.



    

Hatsune Miku     è il primo applicativo per Vocaloid2, uscito il 31 agosto 2007. Il nome dell'applicativo è quello del personaggio inventato per dare la voce al sintetizzatore; La voce è stata ottenuta semplicemente campionando quella di Saki Fujita, una cantante giapponese.
 Un manga di Miku Hatsune chiamato Maker Hikōshiki Hatsune Mix è cominciato sulla testata giapponese Comic Rush il 26 novembre 2007, pubblicata dalla Jive. Il manga è disegnato da Kei, Il character designer di Miku Hatsune. A Miku Hatsune sono stati intitolati anche due videogiochi musicali: Hatsune Miku: Project DIVA e Hatsune Miku: Project DIVA 2nd.



Uscito il 27 dicembre 2007, Kagamine Rin/Len è il secondo applicativo nella serie dei personaggi per Vocaloid. Il pacchetto include due voci: una femminile (Rin) e una maschile (Len), entrambe campionate dalla doppiatrice giapponese Asami Shimoda.


Uscito il 30 gennaio 2009 Megurine Luka è il terzo software della serie Vocaloid2 della Crypton, come dice il sito ufficiale della casa produttrice il software è in grado di riprodurre la lingua inglese e giapponese anche se l'accento dominante è decisamente giapponese. La voce, femminile, e' stata campionata dalla doppiatrice e cantante giapponese Yū Asakawa.





Questi sono i software principali: come potete vedere nella prima immagine tuttavia, ne esistono molti altri. I personaggi e i nomi inventati con la nuova versione sono stati un'idea dei produttori, vedendo il grande successo avuto dei programmi: a quanto pare, è in corso la creazione di un manga su di loro!


 

sabato 12 marzo 2011

Pray for Japan!

Forse molti prenderanno questo che sto facendo come un gesto ipocrita, ma volevo farlo, anzi, sentivo nel mio piccolo di DOVER fare qualcosa: in quanto blog sull'informazione Giapponese, ho pensato che fosse doveroso informare tutti voi sulla situazione in Giappone. Ovviamente, mi baserò su ciò che ho sentito.

Circa alle 14.00 di oggi (6.00 in Italia), un terremoto magnitudo 8.9 sulla scala Richter ha colpito Giappone: il disastro tuttavia, si è verificato quando questo terremoto, con baricentro nel bel mezzo dell'oceano, ha causato uno tsunami di 10 metri che si è abbattuto sulle cose nord-orientali del Giappone.
Le conseguenze sono state disastrose: il numero di morti è salito vertiginosamente, e continua a salire: attualmente è fermo a oltre 1.000 morti e innumerevoli dispersi. Un treno è sparito nel nulla, una nave con 100 uomini a bordo è stata ingoiata dal mare, e una volta ritiratasi l'onda ha lasciato 200-300 cadaveri sulla spiaggia: un immagine orribile.
Senza contare che è stata distrutta una diga e 4 centrali nucleari sono a rischio: in particolare, pare che la centrale di Fukushima 1 abbia avuto una piccola fuoriuscita di materiale radioattivo.
L'enorme energia sprigionata dal terremoto inoltre, ha spostato l'asse terrestre di 10 cm: i cambiamenti sono minimi (il giorno si è accorciato di 1,6 microsecondi), ma questo ci fa capire la gravità dell'evento.
E purtroppo, la terra continua a tremare: le scosse di assestamento sono continuate e continuano tutt'ora, con una forza incredibile (circa quella del terremoto di Aquila).
A quanto pare, da Tokyo in giù non ci sono stati grossi problemi: la città si è semplicemente "bloccata" in quanto le persone si sono viste costrette a rimanere dove erano: a tutti coloro che hanno amici in Giappone, consiglio di cercare continuamente di mettersi in contatto con loro per avere notizie e non farsi scoraggiare dalle mancanze di risposte: a quanto pare infatti, in molte zone corrente e apparecchiature telefoniche non funzionano (anche se ormai dovrebbero essere quasi tutte apposto).
Gli italiani in Giappone che ancora non sono stati contattati, sono circa 18.

A tutte le vittime e al Giappone in generale, un grosso abbraccio: siamo tutti con voi.
Non è niente questo mio gesto, ma essendo il massimo che posso fare, mi è sembrato giusto e doveroso provvedere: sono molto legata a questo paese, e vedere quelle immagini mi ha stretto davvero il cuore.
Coraggio!




 
Ho trovato su Facebook, nel gruppo "Otaku no cafè" (http://www.facebook.com/KaroAndFu ) questa bellissima nota: volevo condividerla con tutti voi.


"Dear everyone in Japan,

please stay strong against

the earthquakes and tsunamis.

The whole world is praying

for your safety."

sabato 5 febbraio 2011

10 motivi per (non) vivere in Giappone

Girando su facebook per i gruppi di Otaku (uhuhuhuh xP) ho trovato un link a un sito, italiansinfuga (http://www.italiansinfuga.com/ ): oltre a vedere che è davvero informato sull'estero e ha anche cose interessanti, ho trovato nella categoria del Giappone...due articoli fantastici xD


10 motivi per vivere in Giappone 

 Essendo una terra lontana e misteriosa, il Giappone può intimorire tutti gli Italiani che stanno considerando di andare a vivere nella terra del Sol Levante, sia per lavoro che per emigrazione permanente. 
    Per fortuna abbiamo la fortuna di poter fare affidamento a Italiani che in Giappone ci vivono già e che si sono gentilmente messi a disposizione di italiansinfuga.com per spiegarci i vantaggi della vita in Giappone.
Luigi Finocchiaro abita in Giappone da 12 anni quindi possiede una conoscenza che va oltre quella dei viaggi turistici e delle trasferte di lavoro che non riescono a scalfire la superficie di una cultura che agli occidentali può sembrare impenetrabile.
Ecco i suoi motivi per i quali vale la pena vivere in Giappone.
1. Sicurezza. Microcriminalità inesistente, un posto ideale per far crescere i figli.
2. Trasporti pubblici puliti e funzionanti. Il poter rinunziare alla schiavitù della macchina.
3. Mentre l’Italia importa cibi dalla Cina, quelli veri e sovvenzionati vengono esportati in Giappone (ed altrove ovviamente).
4. La gente non va in giro armata. Alle 3 di notte è come alle 3 del pomeriggio.
5. Pulizia ovunque, efficienza pubblica, tutto funziona perfettamente pur mantenendo un certo “fattore umano”.
6. Pagamenti: niente menate e furberie. Se lavori vieni pagato e bene.
7. Pulizia, pulizia, pulizia.
8. Avere solo i vantaggi di essere straniero senza gli svantaggi (o relativamente pochi).
9. I Giapponesi fanno ancora i lavori “umili”, ciò limita l’immigrazione selvaggia
10. Nonostante tutto quanto sopra, è un paese con una cultura, arte, letteratura e storia.
11. Perchè purtroppo l’Italia al momento non rende facile il viverci.
Grazie Luigi!
Insomma, il Giappone offre pulizia, rigore, efficienza e sizurezza. Se questi valori sono importanti per voi allora vi consigliamo di considerare seriamente il Giappone come destinazione dove emigrare e vivere!


 

10 motivi per non vivere in Giappone 




Dopo aver pubblicato i 10 motivi per vivere in Giappone, vi sono stati diversi commenti che, al contrario, evidenziavano altrettanti motivi per NON vivere in Giappone.
Albino ci racconta la sua versione dei lati negativi del Giappone.
1) Il Giappone è un paese razzista. Non c’è possibilità di integrarsi nella loro società. Per quanto si viva qui, non solo non si verrà mai considerati parte di loro, ma non si avranno mai neppure gli stessi diritti. In Giappone la legge non è uguale per tutti. Se sei uno straniero hai torto a priori. Ci sono delle associazioni che cercano di tutelare le ragazze straniere stuprate dai Giapponesi perché la polizia non fa nulla.
2) Il mondo del lavoro è atroce. Dieci giorni di ferie l’anno (per chi può prendersele), tantissimo straordinario, malattia di solito non pagata. Lavorare fino a notte inoltrata qui è la norma, a meno che uno non sia fortunato e capiti nell’azienda giusta, ma non si può mai sapere. L’Italiano medio che viene a vivere qui ha una laurea in Giapponese, parla la lingua ma non sa fare altro. E’ molto, molto dura trovare lavoro con questi presupposti. Di solito ci si ritrova a fare la fame in un posto dove il costo della vita è molto alto.
3) Il Giappone è creato a misura di giapponese. Ci sono insormontabili difficoltà anche solo a farsi un telefonino o una carta di credito. Per affittare un appartamento ci vuole un garante giapponese. Gli appartamenti per stranieri non richiedono il garante ma sono molto più costosi. C’è da aggiungere anche che i Giapponesi mancano di elasticità e di propensione al cambiamento, e questo si riflette nella burocrazia, nel lavoro, nei rapporti personali. Alla lunga stanca.
4) La maggior parte dei Giapponesi non sopporta il confronto diretto. Noi Italiani se abbiamo un problema tendiamo ad esprimerlo, se abbiamo uno stato d’animo tendiamo a confidarci tra di noi. Se loro hanno un problema lo subiscono passivamente oppure scelgono soluzioni estreme (es: scomparire nel nulla). Dalla sopportazione stoica del samurai al kamikaze, senza vie di mezzo.
5) Molti Giapponesi hanno difficoltà ad esprimere le loro idee, i loro punti di vista, i loro sentimenti, i loro stati d’animo. Alla lunga, soprattutto nei rapporti di amicizia, noi italiani tendiamo a stancarci di questo essere sempre nella “zona grigia”. A volte viene il sospetto che la mancanza di confronto diretto (punto 4) li abbia portati a non avere idee proprie. Molta gente sembra essere apolitica, agnostica e anche un po’ apatica?
6) In Giappone l’apparenza è tutto. Per il maschio giapponese il fatto di ’andare a prostitute’ è motivo di vanto: significa che è ricco abbastanza da permetterselo. Per la femmina giapponese il bere volontariamente oltre il proprio limite e poi andare in bagno e infilarsi due dita in gola è la norma. In genere noi Italiani facciamo fatica ad accettare comportamenti come questi.
7) Molti Giapponesi tendono a non chiedersi mai il perché delle cose. Agli occhi di noi Italiani alcuni sembrano passivi, indolenti. A volte capita di uscire durante un appuntamento romantico e accorgersi che si sta parlando da soli.
8) Il concetto di famiglia è totalmente diverso dal nostro. Per loro la famiglia tende ad essere vista come un dovere sociale: il dovere di sposarsi, il dovere di far figli, il dovere di mantenere i figli, il dovere di obbedire. Per noi la famiglia è qualcosa che viene dal cuore prima che dalla testa. Qui assistiamo a scene che noi abbiamo abbandonato da decenni: matrimoni combinati, ricerca del “buon partito”, convinzione che se si trova un lavoro migliore si troverà una moglie migliore. Dall’altra parte, alcuni partner giapponesi tendono a non capire perché diavolo noi italiani telefoniamo a nostra madre più spesso di una volta a semestre.
9) Okinawa esclusa, il Giappone è probabilmente l’isola con le spiagge più brutte del mondo. Il clima è come quello italiano ma la gente non va al mare come noi. Chi va a vivere in Giappone si scordi località marittime, mari limpidi, locali sulla spiaggia, eccetera. Viaggiare all’interno del Paese poi è costosissimo, e di solito se si lavora non si hanno ferie.
10) Chi viene a vivere in Giappone di solito ha la testa piena di stereotipi dati da manga o cartoni animati. In realtà la vita qui è molto diversa e molti ne restano delusi. A mio avviso, più uno vuole venire qui per motivi legati alla sua passione per i manga, più farebbe meglio a restarsene a casa sua.

mercoledì 12 gennaio 2011

J-Music

Ed eccoci qui con il nuovo aggiornamento e "l'apertura" della sezione tanto declamata l'anno scorso! Eh sì, volevo parlare della Musica Giapponese, ma non sapevo bene come impostarla visto che è un'argomento davvero vasto! Ora ho preso una decisione: questo post sarà sia un annuncio della nuova sezione, sia una specie di introduzione. Non voglio fare un riassunto di tutti i vari generi qui dentro, ma descriverli in post diversi, per poi concentrarmi sul J-pop e J-rock, sia perchè immagino sia la musica più conosciuta in occidente e più amata dai ragazzi, sia perchè è anche quella che ascolto io, quindi ne so di più :P



La musica giapponese comprende molti generi diversi. Il panorama musicale nel Giappone moderno comprende una larga schiera di cantanti i cui interessi variano dal rock giapponese alla salsa giapponese, dal tango giapponese al country giapponese. Il popolo ama molto la musica e va matto per il karaoke, una forma di spettacolo dilettantistico di canto su di una base musicale, che si svolge nei bar e nelle piccole discoteche.
Fuori dal Giappone la gente ha una opinione particolare della musica giapponese: essa è considerata una sorta di bubblegum pop, composto da canzoni con un miscuglio di testi in giapponese e di ritornelli in un inglese incomprensibile. Le pop star di questo genere musicale formano band di ragazzi e gruppi di ragazze.